Convento dei Passionisti e Chiesa di san Gabriele
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CONGREGAZIONE DELLA PASSIONE
PROVINCIA RELIGIOSA DELL'ADDOLORATA - DOL
(Basso Lazio, Campania e Vicariato in Brasile)
San Paolo della Croce, il nostro Fondatore

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"Dio non guarda il quanto ma il come; la nostra perfezione non consiste nel fare le cose straordinarie ma nel fare bene le ordinarie".
(san Gabriele dell'Addolorata)
 

dal Gran Sasso alla Sicilia

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Testimonial  dal Gran Sasso all’Etna
 10-02-2002 (dal sito web del santuario)

“Che beddru!” (Che bello!) esclama meravigliata una donna di Mascalucia (Catania) al passaggio dell’urna del santo. “Com’era giovane!” commentano in molti. “Che fa, dorme?”, chiedono innocenti i bambini. Il santo dei giovani, il santo del sorriso ha affascinato piccoli e grandi, giovani e studenti, anziani e malati, cardinali e vescovi, parroci e suore.
Per un mese (dal 17 gennaio all’11 febbraio) San Gabriele è stato uno speciale testimonial della santità e dei passionisti, silenzioso ma efficace. Dal Gran Sasso all’Etna ci sono mille chilometri di distanza, ma San Gabriele è diventato subito di casa anche all’ombra del celebre e irrequieto vulcano. Ovunque ci sono state accoglienze solenni con in testa  vescovi locali e  sindaci. Quasi dappertutto grande è stata la partecipazione popolare, con fiaccolate, carabinieri in alta uniforme, autorità varie, intere scolaresche, veglie notturne. Accoglienze più ufficiali, ma non per questo meno calorose,  ci sono state nelle varie cattedrali siciliane. A cominciare dalla solare Palermo, con la solenne messa presieduta dal cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo di Palermo. E poi a Catania, Acireale, Monreale, Mazara del Vallo, Agrigento.
Il pellegrinaggio dell’urna di san Gabriele in terra di Sicilia è stato un vero evento di fede. Come d’altronde si attendevano i passionisti di Sicilia, con in testa il superiore provinciale padre Leonardo Di Girolamo, che ha avuto la felice intuizione di organizzare il lungo pellegrinaggio per tutta l’isola. “Noi passionisti siciliani, commenta padre Di Girolamo, ci siamo sentiti fortemente interpellati e coinvolti dagli ultimi documenti ecclesiali -  Novo millennio ineunte e Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia - e dalle richieste del convegno delle Chiese di Sicilia del marzo 2001. Pertanto, nel desiderio di riproporre il nostro carisma con la famiglia passionista di Sicilia e le Chiese locali in cui siamo presenti, abbiamo progettato di farci aiutare dalla presenza delle acre spoglie di san Gabriele dell’Addolorata”. E mai intuizione fu più azzeccata. Il pellegrinaggio ha avuto un riscontro superiore alle attese. La visita del santo ha significato un forte messaggio per il cammino di santità delle comunità siciliane e dei giovani in particolare.
San Gabriele ha visitato quasi tutte le diocesi siciliane, toccando i centri più importanti quali Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Agrigento, Monreale, Acireale, Licata, Partinico, Mazara del Vallo, Ribera, Cefalù, Nicosia e tanti altri centri minori (Castellammare, Mascalucia, Gravina, Calatafimi, Salemi, Alessandria della Rocca, S. Giovanni Gemini, Cammarata, Casteltermini, Campobello di Licata, Capo d’Orlando, Isnello, Montelepre, Borgetto, Santuario Madonna del Romitello.
Nella memoria del cronista resta l’immensa folla che ha accolto il santo domenica 20 gennaio nella parrocchia Santa Cristina nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo, tenuta dai passionisti. Un’accoglienza finora mai vista nelle precedenti uscite del santo. Migliaia di fedeli hanno atteso l’arrivo del santo in una parrocchia vestita come per la principale solennità: luminarie, striscioni, bandierine, gigantografie del santo, un mare di bambini che inneggia al santo del sorriso sventolando bandierine di benvenuto. Tutte le confraternite presenti con i loro stendardi. E poi l’arrivo in una chiesa che scoppia di gente, dopo un lungo corteo. E la celebrazione presieduta dal cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Palermo, grande conoscitore e devoto del santo.
Resterà nella memoria anche la dolcissima Veronica, una bimba di quasi cinque anni, che si fa avanti accompagnata dal padre che mostra subito una cartella clinica di un centinaio di pagine. Veronica è stata guarita dal santo nel 1999 e finalmente ora papà Primo Giuliani può appagare il desiderio di venerare il santo dei miracoli. “Era in fin di vita, racconta emozionato, consumata dalla mononucleosi, una malattia che la stava portando alla morte. I medici neppure avevano voluto metterla in sala rianimazione, tanto la davano per spacciata.  L’ultima sera, quando ormai sembrava arrivata la morte, io misi un’immaginetta di san Gabriele sotto il cuscino di Veronica. Il mattino seguente, cominciò a dare segni di ripresa, con grande meraviglia di tutti i medici. E adesso, eccola qua”.
Un’accoglienza straordinaria il santo ha avuto anche nel santuario dedicato all’Addolorata e gestito dai passionisti a Mascalucia, alle porte di Catania, situato quasi ai piedi dell’Etna che appare sommerso dalle abbondanti nevicate. Chiesa piena all’arrivo del santo (ed erano le 10 del mattino di un giorno feriale), messa solenne officiata dall’arcivescovo di Catania monsignor Luigi Bommarito e via vai continuo di fedeli per l’omaggio al santo. E a Mascalucia la nostra rivista recupera anche un fedele abbonato, che un mese prima aveva disdetto l’abbonamento. “Quando mi sono trovato di fronte all’urna, ho avuto come un rimorso, come se avessi fatto un torto al santo”, ammetterà poi il devoto rinnovando l’abbonamento.

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ALCUNE LOCALITÀ SICILIANE DOVE HA SOSTATO L'URNA

Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Agrigento, Monreale, Acireale, Licata, Partinico, Mazara del Vallo, Ribera, Cefalù, Nicosia e tanti altri centri minori (Castellammare, Mascalucia, Gravina, Calatafimi, Salemi, Alessandria della Rocca, S. Giovanni Gemini, Cammarata, Casteltermini, Campobello di Licata, Capo d’Orlando, Isnello, Montelepre, Borgetto, Santuario Madonna del Romitello

 

SOSTE INTERMEDIE IN CALABRIA

Proveniente dalla Sicilia, prima del pellegrinaggio nell'Isola d'Ischia, per esaudire la richiesta dei numerosi devoti, l’urna ha fatto anche alcune soste intermedie in provincia di Cosenza (a Fuscaldo, accolta dall’arcivescovo di Cosenza monsignor Agostino e a San Marco Argentano, accolta dal vescovo locale monsignor Crusco). Il pellegrinaggio (il più lungo mai effettuato dall’urna) si è rivelato un vero evento di fede per tutti i devoti che già conoscevano il santo e per i tanti che l’hanno incontrato per la prima volta.

 

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