Il ritiro di San Sosio Martire in territorio di Falvaterra fu fondato da San Paolo della Croce il 2 aprile 1751. Era un piccolo fabbricato per abitazione di un eremita che avrebbe dovuto custodire una chiesetta, umida e fredda, che i Padri Benedettini dedicarono a San Sosio, diacono della chiesa di Miseno e martire, nel 305, insieme con San Gennaro e compagni durante la persecuzione di Diocleziano. Nel 1772 si iniziò la costruzione di una nuova chiesa, terminata nel 1802. In seguito lentamente e con pochi mezzi si trasformò anche il primitivo “romitorio” per poter ospitare una comunità di 12 religiosi. Dopo la seconda guerra mondiale il tutto è stato ristrutturato adattandolo a casa per esercizi spirituali. Per tutto l’anno vi convengono numerosi gruppi religiosi e laicali per incontri di preghiera, corsi di studi e ritiri. Per diversi anni fu sede del Superiore provinciale ed ha ospitato numerosi gruppi di giovani studenti Passionisti, divenuti in seguito ferventi missionari, annunziatori del Vangelo della passione del Signore. Parecchi religiosi morti in concetto di Santità hanno dimorato in San Sosio, come il Beato Domenico della Madre di Dio e il P. Fortunato De Gruttis. Attualmente i Passionisti continuano ad accogliere fraternamente sacerdoti, religiosi e laici che vogliono riunirsi a pregare e meditare in un ambiente rasserenato dal silenzio e dal raccoglimento. La comunità gestisce anche la parrocchia del vicino paese di Falvaterra, lavorandovi con zelo ed impegno.