4 febbario 2003. Prima Lettera Circolare del nuovo Superiore Provinciale
 

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Documenti Curia DOL

 

Calendario della visita post-capitolare del Sup. prov. alle comunità passioniste


Congregazione della Passione di Gesù Cristo
PROVINCIA "B.M.V. ADDOLORATA"
Via S.Maria ai Monti, 330 – 80141 –Napoli

Tel. e Fax 081/7513707 – Cellulare 338/6474243

Superiore Provinciale

Prot. PAR/01/2003 
Napoli, 29 gennaio 2003

Carissimi Confratelli
Il LXXIV Capitolo provinciale, tenuto a Formia (Lt), presso l’Istituto F. Smaldone, dal 20 al 24 gennaio 2003, mi ha chiamato al non facile compito di guidare la nostra Provincia religiosa dell’Addolorata, insieme ai quattro Consultori, padre Stanislao Renzi, Pierluigi Mirra, Antonio Siciliano e Antonio Mannara, nel quadriennio 2003-2007.

All’inizio del mandato, sento il dovere di ringraziare i componenti della precedente Curia per il servizio svolto nell’ultimo quadriennio alla nostra Provincia. Il Signore premi i loro sforzi ed i sacrifici affrontati nel corso degli anni.
Cosciente che si tratta di un servizio particolarmente delicato ed impegnativo, soprattutto in considerazione dell’attuale situazione provinciale, chiedo a ciascuno di voi di sostenere me ed il mio Consiglio con la vostra costante preghiera e con la personale collaborazione in tutto ciò che è utile per il bene comune.

Sapete benissimo che non sono stato né superiore locale, né consultore. Ho svolto, in 27 anni di ministero sacerdotale tanti compiti, tra cui quello di vicario nella comunità di Mondragone (che ringrazio di cuore), di Direttore dell’Ex-Convitto, di Direttore della Rivista della nostra Provincia Presenza Missionaria Passionista.

Per la mia pluriennale presenza nella Diocesi di Sessa Aurunca (Ce), i Vescovi che si sono succeduti nel tempo mi hanno affidato compiti di grande prestigio per il buon nome dei Passionisti, quale quello di Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali e della pastorale del turismo, tempo libero, sport e spettacoli. Esperienze che mi hanno aiutato a comprendere tante realtà interne ed esterne alla nostra comunità provinciale, non ultima quella del mondo giovanile, con il quale ho interagito per diversi anni, quale docente di varie discipline nelle scuole statali.

Credenziali queste che hanno convinto i Capitolari a scegliermi come Superiore Provinciale al secondo scrutinio.
Chi mi conosce, sa che sono una persona capace di vero dialogo, che è essenzialmente basato sull’ascolto di tutti e di tutto; ma anche una persona capace di assumersi le proprie responsabilità di fronte al superiore bene della Provincia. Ho i miei limiti che cercherò di colmarli facendo tesoro dei vostri suggerimenti e dei fraterni e disinteressati consigli, che sono bene accetti sempre, purché improntati alla carità, alla verità e all’amore verso la Congregazione e la Provincia.

Il mio pensiero, in questo momento, va ai religiosi ammalati, quelli che vivono più strettamente il mistero della sofferenza e dell’amore oblativo a Gesù Crocifisso, ma anche ai tanti anziani. La loro preghiera mi aiuterà in questo servizio.
La mia attenzione si dirige, poi, verso i giovani, che sono il presente, ma anche il futuro della nostra Provincia. Senza di loro non è possibile pensare al domani in termini di ripresa e di rilancio.

Durante questo quadriennio mi auguro di aprire uno sguardo carico di speranza sul nostro futuro. Le premesse per essere roseo sono tante e valide, anche in considerazione di quanto ha deciso il Capitolo provinciale, al quale intendo riferirmi costantemente durante questo mandato. Saranno decisioni assunte da me e dal Consiglio provinciale in sintonia con quanto deciso dalla Provincia.

Sono orgoglioso di essere passionista e di appartenere a questa amata Provincia, nella quale, oggi, sono certo di avere solo confratelli amici, di tutte le età, e mi auguro che rimangano tali per il resto della mia vita, anche quando ritornerò ad essere, quello che sono stato sempre, un semplice confratello di convento, che ha lavorato nel silenzio per i confratelli ed è stato esposto al pubblico per altre esigenze.
Su questo valore importantissimo va costruita tra noi una rete di collaborazione, sapendo che tutti insieme siamo chiamati a ridare slancio e speranza alla nostra comunità provinciale, nonostante i limiti odierni e le difficoltà del tempo presente, che non sono solo nostre. Mi auguro di incontrare religiosi disposti a mettersi in sintonia con la volontà di Dio e di lavorare per il bene di tutti, nel rispetto, per quanto è possibile, delle qualità e delle aspettative di ciascuno.

Affido questo mio umile servizio alla protezione della Vergine Addolorata, di cui sono particolarmente devoto, a San Paolo della Croce, nostro Padre e Fondatore, al Beato Grimoaldo Santamaria, alla cui scuola ho appreso, con la guida di tanti confratelli l’amore verso la vocazione religiosa e sacerdotale.
Chiedo ogni giorno a loro la grazia per il bene operare, incentrato sulla carità, sul sincero affetto e rispetto di ognuno di voi, anche di quanti sono fuori temporaneamente dalla nostra comunità provinciale e che mi auguro possano ritornare.

E tra quanti sono nel mio cuore e nelle mie ansie vanno collocati anche i nostri Confratelli del Vicariato del Brasile, di cui ricorre quest’anno il 50° anniversario, dei Confratelli che lavorano a servizio della Congregazione nella comunità di Roma, degli studenti e dei novizi.
Inizio questo servizio nell’anno Centenario della morte di Santa Gemma Galgani, ma anche durante l’anno giubilare per il primo centenario della morte del Beato Grimoaldo Santamaria. Considero questi due avvenimenti spirituali come motivo di ulteriore incoraggiamento per me e per tutta la comunità provinciale a guardare avanti con gli occhi della fede.

Essere ottimisti non costa poi tanto, anche se il realismo sarà di supporto costante a tutto ciò che saremo chiamati a realizzare insieme in questi quattro anni in attuazione del progetto provinciale approvato dal Capitolo.
Io senza di voi non potrò fare niente. Noi senza il Signore non potremo fare nulla di costruttivo per il bene della Provincia, della Congregazione e della Chiesa non solo ora, ma anche nell’immediato futuro.

Perciò, è necessario ripartire da Cristo e da Cristo Crocifisso e prendere il largo tutti uniti, finquando siamo in tempo per allontanarci dalla secca e non arenarci. Non è mai troppo tardi per ricominciare ed iniziare a sperare in un domani migliore anche per noi.
Vi informo che prossimamente sarò nelle comunità della Provincia per incontrare ognuno di voi, per predisporre ogni cosa al fine del ciclico rinnovamento degli uffici e degli incarichi e per la formazione delle nuove comunità locali, in base alle disposizioni capitolari.

Il Superiore Provinciale
Padre Antonio Rungi cp

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