Commemorazione liturgica del Beato Grimoaldo Santamaria

Articolo di Padre Antonio Rungi antonio.rungi@tin.it

Ceccano (Fr) - Primo Centenario della Morte del Beato Grimoaldo Santamaria, studente passionista, emulo di San Gabriele dell'Addolorata.
Solenni festeggiamenti alla Badia di Ceccano (Fr) per ricordare il primo centenario della morte del beato Grimoaldo Santamaria, giovane studente passionista, emulo di San Gabriele dell'Addolorata. Per la fausta ricorrenza, sarà il Superiore generale dei Passionisti, padre Ottaviano D'Egidio, a presiedere la celebrazione eucaristica di commemorazione e di apertura dell'anno giubilare in onore del Beato, in programma sabato 16 novembre 2002, alle ore 16,30, alla Badia di Ceccano.

Occasione per riscoprire la figura di questo religioso passionista, morto in giovane età, all'inizio del Novecento. Non aveva, infatti, neppure 20 anni quando, il 18 novembre 1902, moriva nel Ritiro passionista di Ceccano. Una grave ed improvvisa malattia, meningite acuta, con erisipela, allora incurabile, in pochi giorni lo mina nel fisico e lo conduce al transito verso il Paradiso.

Badia di Ceccano (FR)Così Grimoaldo Santamaria, giovane studente passionista, devoto dell'Immacolata, chiude gli occhi al tempo per aprirli all'eterno. Scenario del passaggio di in santo alla gloria del cielo è la Badia di Ceccano, il Ritiro dei Passionisti, uno dei tre aperti da San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della Passione in provincia di Frosinone. Grimoaldo si preparava alla meta sacerdotale e come i suoi confratelli avviati al sacerdozio viveva la sua giornata di persona consacrata tra preghiera, meditazione studio. Niente di straordinario, apparentemente. Sono cose che facevano, allora, tutti i religiosi in qualsiasi convento e monastero. Ma in Grimoaldo la normalità assumeva la connotazione della straordinarietà, perché c'era una carica spirituale diversa in quello che faceva.
Certo la sua santità non la si può rinchiudere in pochi anni di vita consacrata, vissuta tra i passionisti di Paliano e Ceccano, ma parte da lontano. Parte dalla nascita, registrata al 4 maggio 1883, a Pontecorvo (Fr), ma si sviluppa misteriosamente con la sua rinascita nella grazia battesimale, trascritta il 5 maggio 1883 con il nome di Ferdinando, nella Chiesa di San Paolo Apostolo in Pontecorvo.

Badia di CeccanoFerdinando non era un figlio di nobile famiglia, né apparteneva alla gente che contava allora, ma era parte integrante ed essenziale di una famiglia semplice e laboriosa. I suoi genitori faceva ai funai. Erano artigiani che preparavano le funi per le varie arti e mestieri del tempo. Duro lavoro, ma onesto lavoro, che insegnava a guadagnarsi da vivere contribuendo all'attività della famiglia. Come dire un avvenire lavorativo assicurato, di quel lavoro che richiede capacità, buona volontà e soprattutto sacrificio.

Ferdinando viene educato alla scuola del lavoratore "fai da te". E lui non faceva mancare il suo personale contributo all'attività lavorativa della famiglia. Parimenti, però, coltiva il segreto del suo cuore. Un segreto che si manifesta chiaro nella sua vita appena in grado di intendere e di volere: la centralità di Cristo nella sua esistenza di ragazzo. Il suo impegno pastorale in parrocchia, nell'associazionismo, nelle funzioni religiose, che catturavano l'interesse dei ragazzi del suo tempo gli permettono di fare un corso accelerato, pratico, di come conciliare il lavoro con la preghiera, la collaborazione in famiglia genitori con le giuste aspettative di un ragazzo convinto della sua scelta cristiana. Aveva l'appoggio della maggior parte dei componenti della famiglia. Non tanto il papà che vede in lui il naturale erede del mestiere e del buon nome della famiglia Santamaria, esperti in produzione funaria.

Badia di Ceccano Ma i disegni di Dio sono davvero diversi da quelli degli uomini. Ferdinando che già è inserito in un cammino di fede adulta, matura e responsabile, non può dire no al Signore che lo chiama ad una scelta più radicale, mediante la professione dei consigli evangelici.
L'attrattiva di Dio è fortissima, non riesce a resistergli, sapendo che incontrerà resistenze nel papà in particolare. Ma, il corso degli eventi saranno quelli indicati da Dio per quest'anima eletta.
Entra tra i Passionisti il 15 febbraio 1899; il 5 marzo inizia il noviziato e il 6 marzo del 1900 professa i voti religiosi di povertà, castità ed obbedienza ed il quarto voto specifico dei passionisti.
Due anni e mezzo appena e Dio lo chiama a sé nella beatitudine eterna.
Ora è beato non solo per se stesso, ma anche per la Chiesa. Infatti, con la beatificazione del 29 gennaio 1995, Grimoaldo Santamaria è stato annoverato tra i beati. E fu un intervento miracoloso di Dio a favore di un bambino della provincia di Caserta, per intercessione di Grimoaldo Santamaria a portarlo agli onori degli altari.

Intanto, prosegue la causa in vista della canonizzazione. All'esame della Sacra Congregazione per le Cause dei santi alcuni presunti miracoli, segnalati dai devoti e fedeli del Beato.
I Passionisti si augurano che l'iter per la canonizzazione possa concludersi quanto prima, a gloria di Dio.

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