23/12/00 - Biblioteca dei Passionisti di Napoli - Inaugurazione della nuova sede

Intervento di Mons. Ciriaco Scanzillo
(Presidente Associazione dei Bibliotecari Ecclesiastici Italiani)

Il ruolo della cultura   -   Il popolo e la biblioteca

mons. Ciriaco ScanzilloIl ruolo della cultura
Ringrazio il provinciale dei passionisti per questa iniziativa che fa onore alla famiglia passionista.
Vi rendete conto che come cristiani abbiamo il dovere di trasmettere il Vangelo e per trasmetterlo bisogna innanzitutto sentire questa responsabilità. La cultura cristiana ci aiuta a prendere coscienza di questo nostro dovere e ci rende collaboratori della civiltà del nostro popolo. I popoli infatti sono civili nella misura in cui leggono e voi sapete bene che il mezzogiorno d’Italia non risplende per la lettura. 
E’ stato fatto da poco un censimento sulla lettura dei giornali e sugli analfabeti del popolo ed è evidente che la popolazione che culturalmente emerge è la popolazione che si avvia al dominio del mondo perché la cultura rappresenta la civiltà. Sapete che al Concilio Vaticano II, che è opera dello Spirito Santo, ha lavorato un papa molto giovane (aveva 79 anni). Quando è stato eletto il nuovo papa, dopo la grande figura di papa Bacelli, fu detto: è meglio eleggere un cardinale vecchio così dura poco, poi penseremo all’avvenire della chiesa.
Ebbene fu scelto il nostro Giovanni 23° il quale veramente, pur essendo vecchio, invece di pensare ad esser vecchio e a vivere da vecchio, aveva un cuore giovane ed ebbe il coraggio addirittura di indire un concilio che fu il Concilio Vaticano II.
Questo Concilio ha ribaltato tutte le posizioni della chiesa e ha messo la chiesa in condizione di affrontare il mondo moderno. I documenti del Concilio Vaticano II ci aiutano a capire il mondo moderno e c’è proprio una costituzione specifica che parla della chiesa e del mondo moderno. Questa costituzione ha un capitolo dedicato alla cultura rivolto in particolare ai cristiani. Al paragrafo 53, per esempio, si dice che è proprio della persona umana il non poter raggiungere un livello di vita veramente umana se non mediante la cultura cioè noi siamo uomini e donne capaci di contare nella misura in cui abbiamo cultura. Se noi non abbiamo cultura non abbiamo alcun valore.
Ecco allora che la chiesa si preoccupa della cultura perché infatti il battezzato è una persona tutta immersa nella cultura che deve essere trasmessa; per trasmetterla il battezzato non è una persona che ha ricevuto solo un dono che si chiama battesimo, ma è una persona che riceve l’impegno di riconoscere questo dono e di trasmetterlo. Ad un certo punto questo documento dà una indicazione che vale la pena di sottolineare ed è questa: (paragr. 60) bisogna inoltre fare di tutto perché ciascuno prenda coscienza del diritto alla cultura.
Queste sono parole che davano veramente un nuovo orizzonte. Ognuno di noi deve coltivarsi per poter coltivare gli altri. E’ davvero un esame di coscienza questo.  Vi sono talune condizioni di lavoro che impediscono il lavoro culturale perciò distruggono l’interesse per la cultura e questo vale specialmente per gli agricoltori e gli operai ai quali bisogna assicurare un livello di cultura.
Io, proveniente da una parrocchia di ceto operaio, però vi dico che nel 1930 un parroco lungimirante istituì come prima sua cura pastorale la biblioteca parrocchiale; e chi erano i fruitori di questa biblioteca? Erano principalmente gli operai, i quali avevano questo desiderio di emergere, riconoscevano che erano al di sotto della cultura degli altri, non si rassegnavano ad essere sottoculturati ma volevano invece raggiungere la cultura. Avevano un desiderio enorme di leggere e andavano in parrocchia, chiedevano i libri che potevano avere per 15-20 giorni, poi letto il libro ne chiedevano immediatamente un altro.
Ecco il motivo per cui non possiamo dire che gli operai sono coloro che non amano la cultura anzi desiderano la cultura e la prova è che l’operaio desidera che il figlio non sia operaio ma sia un uomo di cultura.
Un censimento fatto quando io ero al seminario evidenziò che le vocazioni al sacerdozio venivano da famiglie operaie, mentre famiglie di persone di cultura erano poco rappresentate. Quindi l’operaio sente questo grande anelito verso la cultura e perciò bisogna aprire una parentesi: La biblioteca non è un luogo dove si conservano i libri, è un luogo dove i libri conservati vengono utilizzati. Ecco perché la biblioteca è un luogo dove si riuniscono le persone, discutono sui contenuti di un libro ed ecco che cresce la cultura.
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