16/11/02 - Biblioteca passionista di Sora (FR): Inaugurazione Fondo Antico. Relazione di P. Giuseppe Comparelli: "Origine e sviluppo della Biblioteca dei Passionisti di Sora"  SOMMARIO

La sede

Il convento di S. Maria degli Angeli fu un desiderio del Card. Cesare Baronio, sorano (1538-1607) per i cappuccini. Sul portale della chiesa è incisa la data del 1601. Ma una lapide murata sulla stessa facciata sotto lo stemma civico di Sora, reca la scritta: Has a fundamentis renovatis sedes, annuente deo patre, fecit devotissima sorana civitas. 1610.
Le fonti storiche oratoriane attribuiscono al Baronio anche la costruzione del convento. Così infatti affermano il Marciano (1) e l’Alberici: suo sumptu (a sue spese) monasterium a fundamentis erexit (2). Dalle fonti, invece, oltre quell’iscrizione del 1610, appare più evidente l’iniziativa della cittadinanza sorana nella costruzione del convento.

L"inventario" diocesano che parte dal 1612, attribuisce il fabbricato ai cappuccini (3). Sembra comunque convinzione pacifica tra gli storici l’iniziativa dell’ordine e della città nel completamento dell’opera.

piccolo convento dei cappuccini era raccolto e austero. La chiesa è la stessa, dominata dalla pala di Francesco Vanni, di Siena (1563-1610). Questa bellissima tela, in basso, tra le figure oranti di S. Francesco e S.ta Restituta, ci offre la più antica veduta di Sora. I cappuccini rimasero in questa sede fino alla soppressione napoleonica che con la legge del 25 aprile 1810 fece chiudere i conventi. L’insistenza dei sorani per riaverli dopo l’occupazione francese non fu accontentata. Sora, allora, si rivolse prima agli alcantarini , dopo ai passionisti che da tempo erano desiderati in città. Ci volle la personalità del Vescovo Giuseppe Montieri a convincere i figli di S. Paolo della Croce di ridare vita al Convento di S. Maria degli Angeli.

Superiore Generale P. Antonio Testa, all’inizio del suo lungo mandato, accettò la pressante offerta e il 6 marzo 1842 i passionisti fecero ingresso in Sora con una imponente cerimonia civile e religiosa. La nuova comunità, più numerosa di quella dei cappuccini, si stanziò nell’antico convento aggiungendo al vecchio quadrilatero un nuovo corpo di fabbrica e innalzando avanti alla facciata della chiesa il nuovo coro su un portico robusto. Queste novità diedero modo di utilizzare meglio gli ambienti, tra i quali, ovviamente, la nuova biblioteca che, a quanto sembra ricavarsi dai documenti, fu collocata proprio al fianco del coro, lato Nord. Nel rapporto molto stretto che poi si instaurò tra la città e i passionisti, si distinsero religiosi che furono pubblico riferimento spirituale, culturale e umanitario, soprattutto nelle ore difficili.
P. Modesto Panizzi (Genova 1813-Sora 1882), P. Raimondo Scannerini (Pistoia 1816-Sora 1893 ), P. Raimondo Terribile (Sora 1825-Corneto 1899), ( P. Francesco Iannucci (Falvaterra 1872-Sora 1951). Per una conoscenza più articolata della storia del convento cfr. P. Filippo della Sacra Famiglia, Presenza e testimonianza degli ordini e congregazioni religiose a Sora. Casamari 1974. id. nel primo centenario dei PP. Passionisti in Sora. Sora, D’Amico, 1942. Gaetano Squilla, I Passionisti a Sora. Un centenario religioso. L’Osservatore Romano, 11.03.1942.

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