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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it
 Pagina personale

“Falvaterra (Fr). Inaugurazione del Fondo Antico 
della Biblioteca dei Passionisti.”

Di padre Antonio Rungi


Comunicato stampa
Venerdì
20 aprile 2007, ore
10,00


"Sarà inaugurata domani pomeriggio, sabato 21 aprile 2007, alle ore 16,30, nel corso di una solenne cerimonia, il Fondo Antico della Biblioteca del Convento di San Sosio Martire in Falvaterra (Fr) dei Passionisti della Provincia dell’Addolorata. Per lo storico avvenimento interverranno le autorità religiose, civili e culturali di varie parti d’Italia. Nella medesima circostanza verrà presentato il lavoro di catalogazione, racchiuso nel Volume “Inventario del fondo antico”, a cura di padre Costantino Comparelli e di Benedetto Volpe. Migliaia i libri catalogati, oltre 4.000, e che vanno da testi importanti e preziosi quali le Cinquecentine a testi altrettanti significativi di valore storico e contenutistico, che ora sono fruibili da tutti e particolarmente dagli studenti e studiosi. Si tratta del quarto ed ultimo volume dedicato ai libri antichi conservati all’interno delle biblioteche delle comunità Passioniste presenti nel territorio della provincia di Frosinone. Nel corso degli ultimi cinque anni, sono stati riordinati i fondi e stampati gli inventari delle biblioteche di San Maria di Pugliano a Paliano, di San Maria di Corniano a Ceccano e di Santa Maria degli Angeli a Sora. Un patrimonio culturale di notevole importanza a livello quantitativo e qualitativo, è ora a completa disposizione della collettività, totalmente recuperato e conservato, a conferma dell’amore per la cultura che sempre ha contraddistinto l’azione delle comunità Passioniste. Queste biblioteche cominciarono a costituirsi lentamente, data anche la povertà radicale delle origini. In seguito con qualche acquisto e donazione, ancora deducibile, tra l’altro, dagli ex libris, prese consistenza il corpo del fondo antico che sarà completato solo all’inizio del secolo successivo, dopo la vicenda napoleonica, che costrinse, talora, a riacquistare opere già possedute e poi disperse. Così sistemate, queste tre biblioteche erano quel che rimaneva dei fondi antichi e degli altri ingressi ottocenteschi dopo le manomissioni dell'occupazione francese (1798-99 e poi 1810-14) e dopo le vicende relative alle leggi «eversive» dello Stato Unitario nel 1866 e 1873, che pure operarono qualche sfoltimento, non sappiamo con quale criterio, dal momento che, dopo l'inventariazione della Commissione Governativa del Demanio, non tutti e non sempre i volumi furono requisiti. Dopo l’inaugurazione del Museo provinciale dei Passionisti della Provincia del Lazio Sud e Campania, con l’inaugurazione del Fondo Antico della Biblioteca, il Ritiro dei Passionisti di Falvaterra, Casa di esercizi spirituali, si accredita a livello nazionale come uno dei siti storici, archivistici ed artistici di grande prestigio nel Lazio Sud ed in particolare nella Provincia di Frosinone. Sono, infatti, quattro le biblioteche dei Passionisti (Paliano, Sora, Ceccano e Falvaterra) che con i contributi previsti dalle leggi vigenti a livello nazionale e regionale, nonché del sostegno economico della Provincia religiosa dell’Addolorata, ad aver avuto degna sistemazione e catalogazione, negli ultimi anni, attraverso l’opera certosina di padre Costantino Comparelli, passionista, un esperto del settore. All’inaugurazione di domani saranno presenti le massime autorità della Congregazione della Passione e in primo luogo il Superiore provinciale dei Passionisti di Napoli, padre Antonio Rungi, che ha sostenuto l’iniziativa fino alla conclusione di essa, il Superiore della Casa, padre Stanislao Renzi e l’intera comunità passionista di Falvaterra, nonché religiosi di altre comunità passioniste della Provincia ed oltre. Ed è stato lo stesso Superiore provinciale a stilare la presentazione del Volume “Inventario del Fondo Antico” della Biblioteca dei Passionisti di Falvaterra, nella quale sottolinea l’importanza dei conventi come centri di spiritualità e cultura da valorizzare per il bene e la promozione del territorio e della stessa vita consacrata. “Una Biblioteca, soprattutto conventuale, -scrive padre Rungi- è un patrimonio non solo per lo stesso convento, ma per tutta la comunità civile, in quanto la cultura è e deve essere ad appannaggio di tutti. Con questo intento, la Provincia religiosa passionista dell’Addolorata, che ho l’onore di rappresentare, attraverso l’opera certosina, la competenza, la passione, l’entusiasmo di padre Giuseppe Comparelli negli ultimi anni ha raggiunto importanti traguardi in questo campo, avendo organizzato, sistemato e catalogato le biblioteche di tre conventi passionisti nella Provincia civile di Frosinone (Falvaterra, Paliano e Sora) di cui due (Falvaterra e Paliano) sono stati aperti dal Fondatore della Congregazione della Passione, San Paolo della Croce, rispettivamente nel 1751 e 1755. La Ciociaria terra di “cultura passionista”, può vantare, con tali opere realizzate attraverso l’aiuto ed il sostegno delle istruzioni pubbliche, ma anche con la passione di cultori dell’arte e del patrimonio librario, tra cui non possiamo non ricordate il dott. Benedetto Volpe, un insieme di luoghi del pensiero forte, quali sono le biblioteche ed i musei. Tra questi luoghi della cultura dei tempi passati si può collocare il Ritiro di San Sosio Martire in Falvaterra che alla sua particolare finalità di Casa di Esercizi spirituali, ma anche di incontri, dibattito, congressi e convegni con la doppia struttura del Museo provinciale dei Passionisti e della Biblioteca del Fondo Antico, abbina quello di esse oggi il sito meglio attrezzato dell’intera Provincia religiosa passionista dell’Addolorata, ove sono racchiusi l’esperienza, la sapienza, lo studio, la storia, l’amore alla cultura della presenza passionista in terra di Ciociaria e della Campania Felix”. 
Il Ritiro dei Passionisti di Falvaterra, apparteneva, originariamente, ai Benedettini del vicino Monastero di Montecassino. I Passionisti lo acquisirono successivamente stabilendo in essa una comunità religiosa fin dal 1751 e fu lo stesso fondatore dei Passionisti, San Paolo della Croce a volere espressamente la presenza passionista in questo convento. Nel 1772 si iniziò la costruzione di una nuova chiesa, terminata nel 1802. Altri interventi migliorativi sono stati effettuati nei secoli, fino a giungere a questi giorni con la ristrutturazione della Casa di esercizi spirituali. Per tutto l’anno, infatti, vi convengono numerosi gruppi religiosi e laicali per incontri di preghiera, corsi di studi e ritiri. Per diversi anni fu sede del Superiore provinciale della Provincia dell’Addolorata (Lazio Sud e Campania) ed ha ospitato numerosi gruppi di giovani studenti Passionisti, divenuti in seguito ferventi missionari, annunziatori del Vangelo della Passione del Signore. Parecchi religiosi morti in concetto di Santità hanno dimorato nel convento di San Sosio, come il Beato Domenico della Madre di Dio e il Padre Fortunato De Gruttis, venerabile, che qui morì il 28 dicembre del 1905. Come dire, che dalla sua nascita fino ad oggi, in oltre 256 anni di storia, costituisce di fatto un punto di riferimento spirituale e culturale per il Sud del Lazio ed in particolare per la Ciociaria.

Napoli,
20 aprile 2007

L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti

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