Comunicato stampa
Lunedì 6  novembre 2006, ore 10,30

“Senza una visione di fede ed una prospettiva di fede non è possibile sperare in un reale recupero della vita sociale e civile a Napoli e in Campania. E’ urgente dare più spazio alla fede per fronteggiare il malessere generale che si percepisce nelle nostre città”, è quanto ha detto padre Antonio Rungi, teologo morale della Campania e Superiore provinciale dei Passionisti di Napoli.
Padre Rungi ha elaborato un progetto pastorale per venire incontro alle molteplici esigenze di formare alla fede e ai valori umani e cristiani le nuove generazioni dei partenopei e campani, senza trascurare gli adulti ed in particolare la categoria degli uomini “quelli che di prassi sono più lontani dalla fede e dalla pratica religiosa negli ambienti del Sud, tranne le occasioni di feste patronali o le feste annuali come Natale e Pasqua”. Tale progetto parte dalle “Chiese e conventi aperti per evangelizzare i giovani e gli adulti”, ma anche accurate visite domiciliari da parte dei sacerdoti, diaconi, religiosi e vari ministri impegnati nelle comunità parrocchiali. Ci vuole una missione –sottolinea padre Rungi – porta a porta; sono necessari centri di ascolto permanenti o ambulanti che sappiano muoversi da una parte all’altra della città e del territorio, valorizzando il volontariato, le figure professionali per quanto attiene l’aiuto ed il sostegno psicologico e umana, che va assicurato congiuntamente all’azione missionaria. Evangelizzazione e promozione umana devono camminare di pari passo”.
Si tratta investire “le energie migliori delle chiese locali sul progetto di risanamento morale del tessuto sociale delle nostre comunità, valorizzando anche meglio e più produttivamente la presenza nel mondo della scuola dei docenti di religione cattolica. Il tutto può e deve essere condiviso con altre religioni presenti sul territorio, in un dialogo interreligioso che sappia coniugare i valori della fede relativi al proprio credo con i valori morali e civili di una comunità sociale. Il rispetto della vita, della persona, la promozione della convivenza civile e democratica, il rispetto della proprietà altrui sono valori condivisi da tutte le religioni e per i quali ogni credente con il proprio supporto dottrinale può aiutare la comunità per la sua crescita e la sua pace sociale. Contro la delinquenza comune ed organizzato tutti i credenti, a partire dai cristiani devono coordinarsi per dare la loro risposta pacifica e civile, partendo proprio dalla formazione delle coscienze e dalla difesa dei valori fondamentali della vita e della società. E questo è possibile individualmente, ma diventa più efficace se è tutta la comunità dei credenti a farsi carico del problema e a porre in essere iniziative come quelle dell’evangelizzazione 24 ore su 24 e un’azione missionaria porta a porta. Giovani sacerdoti, religiosi, diaconi e ministri vari dovranno per primi sentire questa necessità, avendo le energie fisiche e soprattutto quelle mentali e di approccio ai problemi odierni con metodologie pastorali e linguaggi più appropriati e più capaci di interessare e coinvolgere, giovani, famiglie e istituzioni”. 
Anche di questo si parlerà sicuramente con il Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, mercoledì 8 novembre, alle ore 9.00 durante l’incontro con i sacerdoti, diaconi, religiosi e ministri vari del Decimo Decanato, presso il Convento dei Cappuccini a sant’Eframo Vecchio in Napoli. 


Napoli, 6 novembre 2006

L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti