45º Capitolo Generale dei Passionisti
ROMA 1 - 23 OTTOBRE 2006

 

COMMISSIONE DI SOLIDARIETÀ



Un progetto di Solidarietà Internazionale

IL PROGETTO BETANIA


1. FORNIRE UN CONTESTO PER LA PROPOSTA


L’attuale conflitto nella Terra Santa, mentre è una tragedia per se stesso, è un potenziale detonatore per una escalation di violenza in molte altre parti del mondo. 



Indicatoti del recente deterioramento della situazione:



I risultati delle elezioni sia Israeliane che Palestinesi hanno aumentato la tensione. 

Il rifiuto dei governi di negoziare con il governo di Hamas, che è stato eletto, ed il ritiro degli aiuti alla popolazione Palestinese 

La cattura di un soldato israeliano e l’uso sproporzionato della violenza nella rappresaglia da parte dei militari israeliani 

La crisi umanitaria a Gaza causata dalla chiusura degli attraversamenti e il congelamento dei fondi internazionali 

La recente indizione di gare di appalto da parte del governo Israeliano per costruire migliaia di case sul territorio illegalmente occupato tra Ma’ale Adumin e Gerusalemme Orientale. 

Il benessere e la sicurezza di entrambi le popolazioni sono sotto costante minaccia. 

2. IL LEGAME PASSIONISTA CON LA TERRA SANTA


La presenza dei Passionisti nella Terra Santa è stata continua da più di un secolo. 

Qui ci sono stati solo due Passionisti Palestinesi. S. Marta è il luogo dove è stato ucciso uno dei nostri fratelli. 

La riconciliazione e la giustizia, così tanto necessarie nell’attuale situazione, sono al centro del carisma Passionista. 

Come tetro promemoria del conflitto, il Muro/Barriera di Separazione divide le terre di S. Marta in Betania (Abu Dis). 

Il Patriarca latino di Gerusalemme ha supplicato i religiosi di non abbandonare le loro case o le loro proprietà nella Terra Santa. Le chiese cristiane sono sotto assedio. 

3. SITUARE IL PROGETTO ALL’INTERNO DELL’APPELLO ALLA RISTRUTTURAZIONE


Questo Capitolo è tutto incentrato sull’appello alla ristrutturazione nella Congregazione. 

Il Padre generale ha regolarmente indirizzato i suoi messaggi a noi e alle altre parti della Famiglia Passionista – Monache, Suore, Laici. 

Un progetto comune alla Famiglia Passionista, focalizzato sulla riconciliazione e sulla pace, dovrebbe essere una concreta espressione della solidarietà e di una rinnovata visione. 

Un tale progetto condiviso in Gerusalemme dovrebbe avere un valore sia simbolico che pratico. 

Nel conflitto Israelo-Palestinese ancora in corso, è necessaria l’azione della gente comune per creare la possibilità di una reciproca conoscenza, riconciliazione e guarigione. Le cose più promettenti che stanno accadendo vengono dagli sforzi comuni delle gente comune da entrambi le parti degli schieramenti del conflitto. 

S. Marta è un posto ideale per essere una così piccola fiamma di speranza. 



4. LA PROPOSTA SPECIFICA


S. Marta può essere più di un ostello per pellegrini che visitano la Terra Santa. Può essere un centro e un ponte attraverso il quale i Palestinesi e gli Israeliani possono stringersi la mano.

L’idea coinvolge una piccola comunità residente di 3 o 4 Passionisti che fa da nucleo, impegnata nella costruzione dei ponti e nella riconciliazione. Questo nucleo sosterrà il ministero di incoraggiamento che viene qui esercitato. 

Intorno a questo nucleo si potranno radunare volontari Passionisti – laici, religiosi, donne e uomini, giovani e meno giovani. 

L’effettiva struttura del ministero e il funzionamento della comunità potrebbero essere oggetto di ricerca. Ci sono individui e gruppi che potrebbero aiutare a rendere più concreta questa idea – per esempio il Patriarca, alcuni dei Programmi di Accompagnamento che esistono qui, amici dei Passionisti informati e sensibili, l’esperienza e la saggezza dei Passionisti che lungo questi anni hanno risieduto a S. Marta e dei visitatori con particolare competenza sulla Terra Santa (come P. Donald Senior cp).